10 ragioni per amare le api oltre al miele

Ultimo giorno per il GFCalendar di questo mese dedicato al MIELE.

Abbiamo aperto con la magnifica ricetta della nostra giudice Cristina di … Per incanto.

Letizia ci ha fatto conoscere alcune varietà di mieli presenti sul territorio italiano e Valentina ci ha spiegato come usare il miele nell’alimentazione dei bambini.

Ma dopo tutto questo excursus sul miele non abbiamo parlato di chi il miele ce lo fornisce: le API.

Ultimamente si è fatto un gran parlare delle api, e del fatto che, se scomparissero, saremmo tutti nei guai.

Infatti se le api non impollinassero più le piante, scomparirebbero un sacco di frutta e verdura con loro…

 

 

Qualche mese fa, ancora del tutto ignara dell’ingrediente di questo mese, sono andata trovare una famiglia di apicoltura palermitani.

In quella occasione mi sono fatta una cultura in merito e ho scoperto il mondo affasciante che sta dietro ad un ingrediente, nato nella notte dei tempi (addirittura ritrovato nelle tombe dei Faraoni di 4000 anni fa, e perfettamente conservato ancora oggi).

Ad esempio, non sapevo che le api arrivassero a coprire fino a 3 chilometri per cercare i fiori giusti. E se pensiamo alla loro grandezza, mi pare un bel tragitto.

 

Non sapevo nemmeno che avessero una vita di massimo 5 anni (ma di solito non vivono più di 2 anni), così come che già al quindicesimo giorno di vita l’ape regina fosse pronta per accoppiarsi, con uno o più fuchi (api nate da uova non fecondate) e che le operaie avessero, fra le varie mansioni, quella di allontanare i fuchi una volta compiuto il loro dovere.

 

Non sapevo nemmeno che fossero una struttura efficientissima, oltre che estremamente gerarchica, in cui ognuno fa il proprio dovere, anche se le mansioni cambiano nel tempo (una sorta di promozione sul campo, e già mi fa pensare che abbiano capito tutto della vita…)

 

Ed ecco il DECALOGO delle mie scoperte

 

1. Conviene assumere un’ape: ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ’/FORZA LAVORO

Quando si dice di un’ape che è operosa, non è per niente un eufemismo. Si riposa per non più di 30 secondi ogni tanto e visita dai 50 ai 100 fiori a volo.

 

 

2. Sono grandi architetti  che sanno fare degli angoli precisissimi agli esagoni che costruiscono.

 

 

3. Sono un po’ (no, lo sono moltissimo) SNOB. Ogni apiario ha il suo odore, e nessuno, che ne abbia uno diverso, viene accettato nel favo, anzi, viene malamente cacciato via…

 

 

4. Sono abili NAVIGATRICI e si orientano con il sole, proprio come facevano i Vichinghi, ma non mi stupirei di trovare un minuscolo GPS all’interno di un favo.

 

 

5. Sono GENEROSE (o, comunque, lo sono loro malgrado) essendo l’unico animale che produce un alimento commestibile per l’uomo, anche se, quello che noi mangiamo è il frutto di più vomiti, in momenti diversi, di più api… (lo sapevo che non dovevo dirvelo…)

 

 

6. Hanno inventato il riscaldamento. Lavorano meglio con il caldo, per cui per mantenere un temperatura costante all’interno del fuco, ci sono le api termosifone che hanno il compito di sbattere perennemente le ali.

 

 

7. Sono delle inguaribili ROMANTICHE, ma fortemente FEMMINISTECome nelle favole c’è la regina, ma non c’è un re. Questa si accoppia una sola volta nella vita ma con ben 12 fuchi diversi, che poi, assolto il compito muoiono evirati (ohi, ohi, ohi). Il MATRIARCATO viene così difeso e la regina, la madre di tutte le api, vive coccolata, vezzeggiata, servita e riverita,e tutte insieme formano una famiglia unita e forte, oltre che inscindibile.

 

 

8. Zozzone… Esse, bevono acqua sporca, ma e per una buona ragione, è più ricca di minerali.

 

 

9. Sono LADRUNCOLE! Non solo di polline, ma anche di miele. Infatti se le loro risorse scarseggiano, sono capaci di attaccare un favo più debole e compiere scorribande.

 

 

10. Infine, hanno inventato la mummificazione. Se per caso un animale riesce ad introdursi nel favo, le api l’attaccano e l’uccidono, ma non potendolo portare fuori dal favo, viste le loro piccole dimensioni, lo ricoprono di propoli e lo imbalsamo, proprio come facevano gli antichi Egizi (e diciamolo, hanno copiato le api!)

 

 

 

Ecco perché il miele ha sempre rivestito una enorme importanza per l’umanità.

Ne troviamo testimonianza addirittura nell’Iliade, dove l’idromele, che altro non è che una sorta di birra nata dalla fermentazione del favo nel acqua (per cui senza glutine! 😀 ), era considerato il nettare degli Dei dell’Olimpo.

 

Nei monasteri medioevali, invecei frati usavano curare tutto col miele.

Mentre Maometto invitava i suoi seguaci a farne abbondante uso.

E poi è un elemento imprescindibile legato all’AMORE.

Le frecce di Cupido, per fare effetto, si sa, devono essere intinte nel miele.

E in inglese “honey” è il vezzeggiativo per chiamare l’innamorato.

Si parla di luna di miele per il viaggio di nozze.

E così se anche oggi volete inviarci una ricetta con il miele, avete tempo fino a stasera a mezzanotte, esponendo questo banner, inviando le ricette QUI, con un link QUI, e scrivendo “partecipo al #GFCalendar con il miele del mese di febbraio di Gluten Free Travel & Living con la partecipazione di Cristina di … Per Incanto

GFCalendar Miele - Gluten Free Travel and Living

Fonti:
http://www.placidasignora.com/2012/11/18/le-lacrime-di-ra-storie-proverbi-e-curiosita-sul-miele/
http://www.curiosone.tv/10-cose-non-sapevi-sulle-api-122719/
http://www.ilfavo.com/2016/01/14/11-curiosita-che-non-avresti-mai-immaginato-sulle-api/
http://www.illibraio.it/cristina-caboni-intervista-custode-api-250267/

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