Gluten sensitivity in età pediatrica e diagnosi

Gluten sensitivity pediatrica e percorso diagnostico

La ricerca sulla gluten sensitivity continua a fare progressi, anche in campo pediatrico.

E’ infatti stato pubblicato a fine gennaio sul The American Journal of Gastroenterology uno studio sulla gluten sensitivity pediatrica, autori Francavilla e collaboratori; si tratta di uno studio congiunto tra l’Università di Bari, l’ospedale San Paolo di Bari, l’ospedale di Santa Maria del Carmine di Rovereto, il dipartimento di Pediatria dell’Università Cattolica di Roma, Il dipartimento di Pediatria dell’Università di Milano, l’ospedale San Paolo di Milano, l’ospedale di Santa Maria Incoronata dell’Olmo di Cava dei Tirreni e il Tandoi Group factory.

Obiettivo dello studio è la diagnosi della gluten sensitivity pediatrica con un  test in doppio cieco con placebo e con gluten challenge in bambini, che presentavano sintomi gastrointestinali di natura cronica, associati all’ingestione da glutine.

Il gruppo iniziale di piccoli pazienti per lo studio della gluten sensitiviy pediatrica era costituito da 1114 bambini, nei quali erano già state escluse sia la celiachia sia l’allergia al frumento. Di tutti questi bambini, solo coloro che presentavano una correlazione positiva tra mangiare con glutine e l’insorgenza di sintomi gastrointestinali furono sottoposti ad un iniziale periodo di osservazione (run-in), poi ad un periodo di dieta senza glutine libera, successivamente ad un test in doppio cieco con placebo e con gluten challenge. Come ben evidenziato nella pubblicazione, il periodo di test in doppio cieco ed il placebo erano randomizzati e separati da un periodo di osservazione.

Nel caso del gluten challenge, la positività è data dalla comparsa dei disturbi gastrointestinali e anche extra intestinali in seguito all’ingestione del glutine. Quindi dal gruppo di partenza si è formato un gruppo numericamente molto più piccolo, di circa 40 bambini.

Va ricordato che tutti i bimbi presenti nel grande gruppo iniziale non presentavano sintomi di celiachia e di allergia al frumento; in questo gruppo iniziale circa il 97%  non presentava alcuna sintomatologia nel momento in cui  ingerivano prodotti contenenti glutine.

Dopo la fase di osservazione e di dieta aglutinata, è stata effettuata una ulteriore scrematura nel secondo gruppo; quindi, il numero dei partecipanti per il gluten challenge è ulteriormente diminuito.

Dopo essere stati sottoposi al gluten challenge, circa il 40% dei partecipanti è risultato affetto da gluten sensitivity.

Questo studio ha dimostrato per la prima volta che la gluten sensitivity non celiaca esiste anche nei pazienti in età pediatrica.

Inoltre, lo studio ha evidenziato in modo inequivocabile come sia necessaria una procedura diagnostica che contenga comunque un test in doppio cieco con placebo e gluten challenge, eseguita sotto strettissimo controllo medico.

Quindi, ai Criteri di Salerno per la diagnosi per esclusione della gluten sensitivity si aggiunge questo iter diagnostico per i bambini.

Oltre ad essere oneroso, il percorso diagnostico della gluten sensitivity è lungo, anche in età pediatrica, e ha comunque un certo impatto sulla salute (il gluten challenge va fatto sotto strettissimo controllo medico, visto che i sintomi insorgono a causa dell’ingestione del glutine).

Gli obiettivi raggiunti da questa ricerca sono fondamentali per comprendere meglio tutti i meccanismi legati alla gluten sensitivity.

Ciò che sperano tutti coloro in attesa di diagnosi e ciò che potrebbero augurarsi tutti i ricercatori impegnati nello studio della gluten sensitivity dovrebbe essere trovare un percorso diagnostico meno impattante e più breve, poiché la diagnosi precoce è fondamentale per qualsiasi patologia.

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