La Mela è solo il simbolo del peccato?

Oggi , come consueto il venerdì, lo dedichiamo al nostro #GFCalendar che, questo mese, ha per protagonista la MELA.

La nostra giudice Monica Giustina, ha scritto questo articolo davvero illuminante, per noi!

A lei la parola:

Il frutto del peccato, l’idolatrata curatrice che tiene lontano il medico, il simbolo rosso del veleno nelle fiabe, Lei, la Mela.
La mela è un frutto, di cui ne esistono almeno un migliaio di varietà tutt’ora coltivate, che ormai troviamo tutto l’anno nei mercati e sulle nostre tavole grazie all’avanguardia nella conservazione. Infatti il suo periodo migliore, ossia quello in cui la si trova naturalmente matura, è tra agosto e ottobre.
Ricchissima di vitamine e acidi, contiene polifenoli antiossidanti come i flavonoidi, oltre ai nemici giurati dei radicali liberi, i carotenoidi.
Amata e largamente diffusa in cucina, oltre ai suoi usi più o meno tradizionali (pensiamo alla torta di mele, ma anche a secondi di carne a cui certe varietà si abbinano perfettamente) gioca un ruolo importante anche per quanto riguarda le conserve, infatti la presenza di pectina la rende un ottimo gelificante naturale.
La storia la colloca già nel Neolitico, e si trovano tracce di usi più disparati in tutta la storia fino ad arrivare ai giorni nostri.

La mela è ‘ricette di casa’, è tradizione, è dolcezza e un morso croccante, è quella scia profumata che porta ai davanzali delle finestre, è l’aroma serale delle pentole della nonna sul fuoco dove cuoceva lenta. Mani segnate dal tempo che sapientemente la pelano in un sol colpo, fette regolari e millimetricamente identiche che riempiono ciotole acidulate per poi tuffarle in impasto voluttuosi e ricchi, che abbracciano ogni singolo petalo senza soffocarlo.
Luci soffuse e un bicchierino di grappa, quella buona, per portare in tavola ricette semplici e che scaldano il cuore, perché anche quando i tempi erano duri dividere una mela in famiglia a fine pasto era simbolo di unione e serenità, un momento unico dopo una giornata faticosa.
I menù del riciclo erano all’ordine del giorno, soprattutto quando ogni alba era già un dono, e le mele aiutavano i tozzetti di pane nel diventare un po’ più morbidi e dolci, magari con la fortuna di una noce di burro e qualche cucchiaio di zucchero. Semplicità, che però forse faceva apprezzare molto di più quel che si aveva, con una felicità genuina che al giorno d’oggi ci sfugge tra le dita.

Intensa e con una varietà infinita di consistenze, colori e sapori è il frutto per eccellenza, simbolo di una società in evoluzione che però ritrova i suoi punti fermi. Studiatene le caratteristiche, perché ognuna è unica e distinguibile, e in base alla dolcezza o asprezza, croccantezza o polpa farinosa, aroma più o meno deciso fatela vostra, adattatela ai vostri gusti ed alla vostra cucina, che siano preparazioni dolci o salate indifferentemente.

E adesso vi ricordiamo i nostri appuntamenti con il #GFCalendar (queste le regole):

  • fino a l’ultimo venerdì del mese, il 30 dicembre, aspettiamo le vostre ricette senza glutine con le mele
  • potete pubblicare ogni giorno e inviare le vostre ricette qui.
  • inserite questo banner nel vostro post e sul vostro blog con la dicitura “partecipo al #GFCalendar con le mele del mese di dicembre  di Gluten Free Travel & Living con la partecipazione di Monica Giustina di One pancake in a million

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e con il 100% Gluten Free (Fri)Day

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