Gluten sensitivity la prova provata

Gluten sensitivity: dalla ricerca è arrivata la prova provata.

Sembra proprio di sì!

Uno studio sulla gluten sensitivity, condotto da diversi medici e ricercatori della Columbia University di New York in collaborazione con il prof. Umberto Volta e alcuni medici e ricercatori dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, è stato pubblicato sulla rivista Gut a fine luglio. Questo studio porta con sé risultati e conclusioni di grandissimo interesse.

Lo stato dell’arte della Gluten Sensitivity lo abbiamo descritto in diversi nostri articoli. Le persone sofferenti di gluten sensitivity presentano una sintomatologia gastrointestinale e extraintestinale, senza però presentare a l’appiattimento dei villi (marsh III), non presentano quindi markers istologici serologici e anticorpali tipici della celiachia conclamata. I pazienti affetti da gluten sensitivity presentano un intestino con lesioni di tipo marsh I, caratterizzate da un alto livello di linfociti intraepiteliali, presentano una sensibile alterazione della mucosa intestinale dovuta alla gliadina presente nel frumento e in altri cereali glutinosi, presentano un coinvolgimento del sistema immunitario.

gluten sensitivity Gluten Free Travel and Living

immagine tratta da  http://en.wikipedia.org/wiki/Coeliac_disease (classification according to Marsh, 1992)

La diagnosi della gluten sensitivity attualmente è una diagnosi di esclusione, poiché non sono stati identificati markers specifici. La diffusione della gluten sensitivity può essere solo stimata e sembra che sia comunque superiore a quella della celiachia.

Inoltre, in seguito alle ricerche del Prof. Stefano Guandalini, la comunità dei ricercatori parla di wheat sensitivity, ovvero di sensibilità al frumento, poiché le reazioni avverse possono dipendere non soltanto dal glutine, ma anche da altri componenti presenti nel grano e nei cereali glutinosi.

Lo studio in questione ha avuto come oggetto un gruppo di pazienti, con caratteristiche di età e con anamnesi cliniche accuratamente definite secondo un protocollo specifico. Tra di essi vi erano pazienti diagnosticati con gluten sensitivity, che nello studio è indicato come non celiac wheat sensitivity, e la loro diagnosi era stata effettuata con protocollo Salerno. Nel gruppo dei pazienti c’era anche un gruppo di controllo.

Uno dei risultati più importanti dello studio è che, rispetto alla celiachia, nei pazienti con gluten sensitivity dello studio si osservava una risposta anticorpale, ma che essa è indipendente dalla risposta anticorpale della transglutaminasi ed è indipendente dall’espressione dei marcatori tipici della celiachia, HLA DQ2 e DQ8. Perciò, questa risposta degli anticorpi nei gluten sensitive dello studio è distinta in maniera chiara da quella della celiachia.

Nello studio in questione, nei pazienti con gluten sensitivity sono state identificati due indicatori: la proteina LBP (lipopolysaccharide-binding protein, proteina legante i lipopolisaccaridi) e CD14 (una proteina che fa parte del sistema immunitario innato o costitutivo).

Inoltre, nello studio è stata osservata nei pazienti con gluten sensitivity una attivazione diffusa del sistema immunitario, una compromessa integrità della barriera intestinale, un maggiore passaggio di agenti batterici dall’esterno dell’intestino verso il suo interno ed un significativo cambiamento, compreso un miglioramento dei sintomi, in risposta alla dieta senza glutine.

Seppur straordinariamente promettenti, i risultati di questo studio vanno approfonditi nell’ottica di identificare i meccanismi e le molecole responsabili dell’aumentata permeabilità intestinale e dell’aumentato passaggio di batteri, nonché di testare l’applicazione diagnostica dei markers identificati in questo studio. Tali markers possono rappresentare un vero punto di svolta per la diagnostica della gluten sensitivity, o meglio della wheat sensitivity.

Nonostante i tempi sembrino lunghi, la ricerca dà delle risposte certe e ogni studio è un passo avanti per coloro che soffrono di gluten sensitivity, i quali giungono ad una diagnosi spesso tra mille e una difficoltà.

A prescindere da mode e fads, conoscere i progressi della ricerca sulla gluten sensitivity, farsi seguire da specialisti, avere una informazione sana e adottare una dieta senza glutine sono le cure da adottare a vita per un paziente gluten sensitive.

Melanie Uhde et al., Intestinal cell damage and systemic immune activation in individuals reporting sensitivity to wheat in the absence of coeliac disease. Gut. 2016.  doi:10.1136/gutjnl-2016-311964

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