Acqua ed Expo 2015

acqua e expo 2015 Gluten Free Travel and Living

L’acqua ad Expo 2015

L’acqua, la risorsa per eccellenza, è una tematica centrale all’Expo 2015; il tema del nutrire il mondo sostenibilmente va di pari passo con conservare ed usare l’acqua sostenibilmente.

Sebbene non sembri evidente immediatamente il legame tra celiachia, gluten sensitivity e acqua, pensando all’alimentazione esso appare evidente: se non ci sono fonti d’acqua, non c’è alimento.

Ad esempio, ad Expo 2015, cosa lega il cluster delle terre aride con quello del Mediterraneo? L’acqua!

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Oltre a questi clusters, la tematica acqua la ritroviamo in diversi padiglioni, sia intesa come mare ed oceano, sia come fiume, lago o falda acquifera.

A Venezia, correlata all’Expo 2015, c’è un intera esposizione dedicata alle diverse forme dell’acqua.

Al pari delle risorse energetiche, l’acqua è una risorsa da proteggere e conservare.La frase che il Sultano dell’Oman ha scritto nel padiglione del suo paese è rappresentativa di quanto sia importante l’acqua.

Tornando indietro nel tempo, notiamo come l’acqua sia stata fonte di vita e aggregatore di civiltà. Ne è un esempio il nostro Mar Mediterraneo, Mare Nostrum. Quante grandi civiltà si sono avvicendate lungo le coste del Mediterraneo? Molte.

Attualmente il Mare Nostrum non gode sempre di ottima salute, come anche altri mari e gli oceani: cambiamento climatico globale, crescita della popolazione, sviluppo industriale ed agricolo, incremento delle attività portuali commerciali e turistiche, erosione delle coste, ecc.

Oltre a focalizzare la nostra attenzione sullo spreco dell’acqua, dovremmo avere un occhio più attento sull’inquinamento dell’acqua e sulla cascata di effetti che esso comporta. L’acqua segue il suo ciclo naturale, dal cielo al mare, passando per le falde sotterranee ed è continuamente inseguita dall’inquinamento, o meglio da diversi tipi di inquinamento. All’alba della Rivoluzione Industriale, l’acqua era definita “dispensatrice di morte”, poiché tutti gli scarichi industriali e domestici finivano nei fiumi, data la pochezza o l’assenza di un vero sistema fognario; attualmente, nonostante tecniche di depurazione, spesso raffinate, nonostante sistemi fognari e politiche di recupero, le problematiche dell’inquinamento si fanno sentire in maniera pressante.

Sia l’inquinamento sia il cambiamento climatico globale influiscono sulla risorsa acqua e, conseguentemente, sullo sfruttamento delle risorse ittiche, che riguarda da molto vicino il cluster del Mediterraneo, appunto. Per essere sostenibile, lo sfruttamento di qualsiasi risorsa non deve compromettere il rinnovamento della risorsa stessa. Ecco perché i paesi del Mediterraneo si sono riuniti alla Fao, a Roma, dove hanno firmato un accordo riguardante la necessità di ripristinare gli stock ittici, preservare le aree protette e gli ecosistemi a rischio, regolamentare la pesca commerciale preservando le specie giovani e vulnerabili; tutto questo è delineato nella direttiva europea Marine Strategy (2008/56/CE). Laddove tale direttiva è stata completamente implementata (ad esempio, nel Nord Europa), ha dato i suoi frutti; in diversi paesi del Mediterraneo l’implementazione di tale direttiva non è ancora completa e quindi il Mare Nostrum non sta ancora del tutto bene. L’innalzamento della temperatura, in relazione al cambiamento climatico globale, rappresenta un rischio molto serio per la fauna ittica, poiché in estate si creano delle condizioni tali per cui all’innalzarsi della temperatura, si osserva un decremento dell’ossigeno in acqua e questo, nei casi più gravi, comporta morie di pesci. Due esempi per tutti: la laguna di Orbetello e la Laguna di Venezia.

Tra le problematiche legate all’acqua, la desertificazione del suolo e l’infiltrazione di acqua salina nelle falde acquifere sono importanti. Vivere in zone aride richiede degli adattamenti particolari da parte di animali e piante, ma l’uomo come si adatta? O trova oasi nel deserto o si mette alla ricerca di pozzi profondi o mette in atto una politica sostenibile di raccolta, riciclo e utilizzo della risorsa acqua. A tale proposito è molto interessante visitare i padiglioni dell’Oman e del Qatar, a Expo 2015, perché mostrano come sono riusciti, nonostante le condizioni climatiche avverse, ad avere acqua sufficiente per la popolazione e per mantenere le risorse con le quali nutrire la popolazione. Tra i meccanismi mostrati c’è ad esempio la cattura della rugiada dalle foglie delle piante. A noi può sembrare fantascienza, ma per quelle popolazioni è vita. Nel padiglione dell’Oman è anche mostrato un plastico di un impianto di desalinazzazione per le acque di falda, impianto che poi permette di irrigare serre gigantesche che garantiscono nutrimento e risorse per la popolazione.

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Per essere sostenibili a livello alimentare, bisogna esserlo per il fabbisogno dell’acqua e per tutto quello che concerne l’ambiente.

Una piccola interessante iniziativa di Expo 2015: in vari punti si trovano le cosidette case dell’acqua, che forniscono acqua frizzante e naturale ai visitatori, sono delle vere oasi nei giorni caldi e non solo; al termine dell’Expo queste case non saranno dismesse, ma saranno impiantate in diverse zone di Milano, a disposizione degli abitanti.

Anche una piccola goccia fa la differenza.

Fonti bibliografiche e fotografiche

Fabiana Corami

Appunti personali

Magazine Expo

www.greenport.it

Direttiva Europea Marine Strategy 2008/96/CE

Con Sonia Mancuso

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