Gluten sensitivity terza (e ultima?) parte

Ci sono ancora domande sulla gluten sensitivity?
Certamente!
Negli articoli precedenti e in questo ho solo cercato di svelare ciò che si vede dell’iceberg, il resto è ancora sommerso e tutto da scoprire.
Come ho già evidenziato non ci sono test diagnostici per la gluten sensitivity e non ci sono test genetici, similari a quelli per la celiachia, per evidenziare una familiarità/potenzialità nello sviluppare la gluten sensitivity.

Però, seppur empiricamente, il Dott. Guandalini, direttore del Centro per la Celiachia dell’Università di Chicago, ha osservato che in famiglie dove c’è almeno un membro celiaco sono stati riscontrati casi di gluten sensitivity. Ovviamente sono necessari ulteriori studi a supporto di una ipotesi empirica, però è fondamentale avere un approccio olistico in casi come questi, ovvero un approccio che consideri tutte le eventuali sinergie che si instaurano nel caso delle malattie autoimmuni, come la celiachia, la tiroidite autoimmune, il diabete, ecc..

In uno studio norvegese (Brottveit M. et al., 2012) sono stati comparati test di gluten challenge, ovvero test di reintroduzione del glutine, effettuati in celiaci e in persone affette da gluten sensitivity. Si tratta ovviamente di test statistici, cioè fatti su un certo numero di pazienti, però sono utili per capire come procedere nelle ricerche future e per approcciarsi in maniera seria alla gluten sensitivity.
Come ho detto nel primo articolo su questo sito, la gluten sensitivity non sparisce, perché  la presenza di glutine nella dieta attiva la risposta immunitaria innata o costitutiva. Quindi, come ci viene il raffreddore, così “il paziente gluten sensitive […] se non è presente il glutine nella sua alimentazione sta bene, se esso torna ad essere presente anche accidentalmente, starà male di nuovo”.

Gluten Sensitivity - Gluten Free Travel and Living

Quali sono i risultati di questo test?
I pazienti gluten sensitive non presentano una maggiore tendenza alla somatizzazione, rispetto ai celiaci.

Che vuol dire?
Nonostante tutte le limitazioni del test – perché tutti i test hanno delle limitazioni oggettive – la sintomatologia evidenziata dai pazienti gluten sensitive non dipende da un eventuale effetto psicosomatico o placebo, dalla personalità del paziente, ecc.; infatti è stata osservata una omogeneità nelle risposte al test da parte dei pazienti celiaci e dei pazienti gluten sensitive. Da sottolineare che molti pazienti gluten sensitive presentavano addirittura un numero maggiore di sintomi rispetto ai celiaci.

Considerati tali risultati, gli studiosi non hanno ritenuto opportuno effettuare un test ulteriore per l’effetto placebo, proprio perché la sintomatologia evidenziata non era riconducibile a tale effetto. In soldoni, i pazienti gluten sensitive stavano male, e non pensavano di star male.

È probabile che ciò abbia a che fare con i diversi meccanismi immunitari attivati rispettivamente dalla gluten sensitivity e dalla celiachia?

È probabile. Certo è che ulteriori e approfonditi studi sono necessari per capire meglio sia i meccanismi, sia i sintomi, e soprattutto per individuare effettivi test diagnostici, che non siano la diagnosi per esclusione o peggio per autoesclusione.
Attualmente la diagnosi di gluten sensitivity arriva dopo aver avuto esito negativo ai test diagnostici per la celiachia e aver avuto esito negativo ai test per l’allergia al grano. Escluse queste due patologie resta la gluten sensitivity.
Il Dott. Holmes del Royal Derby Hospital, UK (2013) conferma che in diversi studi è stata riscontrata la sovrapposizione di sintomatologia tra pazienti celiaci e pazienti gluten sensitive. Sottoposti i pazienti gluten sensitive ad una dieta senza glutine è stata osservata la remissione dei sintomi in pochi giorni e, continuando tale dieta senza glutine per tutta la durata dello studio (4 anni), i pazienti non presentavano ulteriore comparsa della sintomatologia riscontrata. Inoltre, almeno la metà dei pazienti gluten sensitive esaminati non presentava neanche il quadro genetico per la celiachia.
Quindi, questi pazienti sarebbero risultati negativi a qualsiasi test diagnostico e genetico diagnostico per la celiachia, ma avrebbero continuato a soffrire, con effetti anche seri dovuti alla cronicizzazione dei sintomi, se non avessero eliminato totalmente il glutine dalla loro alimentazione quotidiana.
Come dicono a Roma, famo a capisse:

  1. La persona gluten sensitive non si è alzata una mattina dal letto e ha deciso di eliminare il glutine dalla sua alimentazione perché va di moda o fa tendenza
  2. La persona gluten sensitive sta male e sta male perché mangia glutine
  3. La persona gluten sensitive va dal medico, lamenta la sua sintomatologia, fa anche gli accertamenti del caso, che risultano negativi e nel migliore dei casi dal medico non ha risposta alle sue domande oppure nella peggiore delle ipotesi le viene detto che è lo stress, che è psicosomatico
  4. La persona gluten sensitive se mangia glutine sta male non perché ha una reazione psicosomatica, ma perché ha una reazione immunitaria

Qual è la conclusione?

È tutto un work in progress, però con delle evidenze scientifiche importanti che non è più tempo di ignorare. Probabilmente ci saranno ancora domande a cui rispondere sulla gluten sensitivity.
Non dobbiamo diventare medici di noi stessi, però – lo dico da paziente gluten sensitive – dobbiamo imparare a farci ascoltare, ad informarci seriamente e a condividere le nostre informazioni ed esperienze.

Fabiana Corami Fabipasticcio

Fonti bibliografiche:

Lundin e Alaeadini Gastrointest Endoscopy Clin N Am 22 (2012) 723-734

Geoffrey Holmes Royal Derby Hospital, Derby, UK. Gastroenterol Hepatol Bed Bench 2013; 6(3):115-119

Margit Brottveit, Per Olav Vandvik, Slawomir Wojniusz, Astrid Løvik, Knut Ea Lundin & Birgitte Boye, Scandinavian Journal of Gastroenterology. 2012; Early Online, 1-8

http://www.celiaccentral.org/non-celiac-gluten-sensitivity

Che cosa è la gluten sensitivity (sensibilità al glutine)? Prima puntata

Gluten Sensitivity seconda puntata

Dan Leffler, MD, MS, Celiac Center at Beth Israel Deaconess Medical Center in Boston, e Joseph Murray, MD, Mayo Clinic in Rochester, MN. Webinar NFCA, National Foundation for Coeliac Awareness

Fonti fotografiche

www.drgaryhardy.com

www.Indulgy.com

The Gluten Sensitivity Spectrum – Webinar Presented by Peter Osborne, D.C., D.A.C.B.N

http://todaysinnovativewoman.com/2014/01/gluten-sensitivity-myth-fact

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