Celiachia, ma quanto mi costi?

I celiaci, in Italia, aumentano ogni anno a dismisura (se ne stimano circa 85.000 in più all’anno).

E così aumenta anche la sensibilità verso questo problema, soprattutto fra le aziende che producono prodotti senza glutine.

Ovviamente, tutto questo non può che far piacere a noi celiaci, che vediamo più che raddoppiata l’offerta e possiamo scegliere ogni giorno sempre fra una più vasta gamma di prodotti.

Prodotti, però, che costano in media 10 volte di più dei “cugini glutinosi” (secondo una comparazione fatta dall’Associazione Italiana Celiachia).

Così, i celiaci “godono” di un buono, da spendere in farmacia o nei negozi specializzati, differente a seconda dell’età e del sesso (ma anche delle varie regioni d’Italia), messo a disposizione dal servizio sanitario: uomo 140 euro, donna 99 euro, bimbo fino a un anno 45 euro, fino a 3 anni e mezzo 62 euro, e 94 euro fino a 10 anni.

Questo buono è diffuso in Italia, in Grecia e a Malta, mentre in tutti gli altri Paesi non esiste. Da un lato questa è da considerarsi una grande vittoria da parte dell’AIC, ma a volte si ha la sensazione che abbia fatto ingiustificatamente lievitare i prezzi dei prodotti mutuabili (già in partenza più alti rispetto a quelli della grande distribuzione), perché a pagare in realtà è lo Stato, e non il celiaco che, non avendo la percezione dell’effettivo costo dei prodotti, basa la sua spesa facendo forse più attenzione alla ‘palatabilità’ del prodotto piuttosto che al budget.

E paradossalmente, nonostante il buono, proprio a causa dell’alto costo dei prodotti, il celiaco non ha neppure la possibilità di fare la spesa gratis, contrariamente magari a quello che si può credere.

E come potrebbe quando:

il “pane”, al chilo, costa una media di euro 17,50;

la pasta, 8,50 euro al chilo, centesimo più centesimo meno;

i biscotti circa 18 euro al chilo;

le merendine circa 20 euro al chilo (ma questo è un valore assolutamente indicativo perché alcune marche producono merendine che costano anche 40 euro);

la farina costa una media di 10 euro al chilo!

Insomma, credo di avervi dato un piccolo esempio dei costi esorbitanti che hanno i prodotti che possiamo acquistare con l’esenzione.

E tutto questo mi rattrista un po’, perché secondo me, non fa altro che contribuire a quello che definisco processo di “ghettizzazione culinaria”: chi può sentirsi invogliato a invitare un celiaco a cena se il messaggio che passa è quello che per far mangiare a un celiaco un piatto di pasta sglutinata bisogna spendere quasi tre volte tanto?

Ma credetemi, non deve essere, e non è, per forza così!

Chi ormai è costretto da anni a destreggiarsi con la spesa mensile avrà sicuramente messo in atto delle strategie per ottimizzare gli acquisti, ma chi è alle prime armi, potrebbe scoraggiarsi.

Vorrei quindi condividere con voi alcuni trucchetti per non andare in rovina comprando solo prodotti dietoterapici.

Trucchetti utili anche a chi ha semplicemente voglia di fare una cena completamente gluten free per tutti gli ospiti e non solo per l’amico o parente celiaco (sapete quanto siamo “suscettibili” noi celiaci su questo argomento!!!)

1. Comprate principalmente alimenti per natura privi di glutine: verdure, frutta, noci, semi, legumi, cereali senza glutine, uova, carne, pesce, latticini vanno bene per tutti, quindi costano lo stesso sia che seguiate una dieta priva di glutine o meno: una sola attenzione, controllate sempre che semi, legumi, e cereali sglutinati non contengano neppure tracce di glutine: ormai su quasi tutte le etichette è indicato. La contaminazione crociata è un pericolo costante!!!

2. Se avete finito il buono, o se non lo avete affatto per vari motivi (non celiaci, sensibili al glutine, etcetc) non recatevi necessariamente nel “negozio” (di solito farmacie) dove si acquistano pane, biscotti, cracker, cereali e altri alimenti mutuabili, perché qui, in genere sono più costosi rispetto a quelli che ormai potrete trovare facilmente nei supermercati: il logo spiga sbarrata vi aiuterà a individuare gli alimenti certificati senza glutine. Logo che per alcuni rappresenta un faro e per altri magari rappresenta una “condanna”, ma che comunque dà una sicurezza anche all’ospite che sta organizzando la cena!!!

In ogni caso, durante il mese cercate di limitare allo stretto necessario il consumo dei vari sostituti sglutinati così che possiate dosare in maniera più razionale il buono mensile.

3. Imparare a fare il pane, i biscotti e altri prodotti da forno, soprattutto usando farine naturalmente senza glutine (in questo caso è bene leggere anche qui per capire come spendere meno…) vi aiuterà a limitare l’assunzione di prodotti di scarsa qualità oltre che a essere gratificante: in cucina il tempo è sempre ben speso e vi permetterà anche di risparmiare soldini!

Per l’emergenza, o un invito improvviso chiaramente va benissimo indirizzarsi su un prodotto certificato già pronto, ma meglio se non diventa una regola!!

4. Al supermercato spesso ci sono dei generi alimentari in sconto. Questo permette ai più parsimoniosi di approfittare del momento e di fare anche dei buoni affari. Ovviamente questo richiede una certa flessibilità, cioè la disponibilità ad acquistare qualsiasi marca messa in promozione in quel momento. Noi celiaci difficilmente possiamo approfittare di queste promozioni: anche se dovessimo trovare dei prodotti senza glutine in sconto, potrebbero essere di una marca che non conosciamo, e sappiamo bene quanto l’amore e la fiducia verso ciò che è per noi noto e, soprattutto la paura dell’acquisto sbagliato, ci fanno rimanere ferocemente fedeli all’acquisto dei prodotti che già conosciamo.

Quindi. A maggior ragione è bene approfittare delle promozione degli alimenti base: burro, riso, olio d’oliva, carne, e quant’altro. Facendone scorta e conservandoli nel freezer o in dispensa, si può risparmiare un pochino senza dover rinunciare al prodotto sglutinato preferito!

5. Organizzate i vostri pasti ogni settimana. La pianificazione vi permette di non gettare via cibo e quindi denaro.

6. Fate un uso creativo degli avanzi. Certo, si possono anche mangiare così come sono. Ma facendone un uso creativo, darete loro nuova vita, vi sembrerà di mangiare cose nuove e il “riciclo” vi aiuterà a mantenere il budget disponibile. Come fare? Potete leggerlo qui, qui e qui!

 

7. Se come me, preferirete prodotti biologici e proteine animali allevati secondo etica (uova codice 0, animali che pascolavano, nutriti con erba, ecc.). Purtroppo, anche questi alimenti costano di più. Occorre quindi giungere a compromessi.

Il mio è stato quello di comprarli meno spesso e il gioco è stato fatto: il portafoglio non ha subito variazioni particolari.

8. Mangiate più legumi e meno carne. Una tempo – solo una o due generazioni fa – la carne si mangiava una volta a settimana. Era un bene di lusso. Anche oggi la carne, soprattutto quella buona, costa molto, e se si vuole risparmiare conviene una dieta più vegetariana. Il portafoglio vi ringrazierà!

9. Mangiate meno!

Scherzi a parte, a seconda del punto di vista, questo consiglio potrebbe sembrare:

a) ridicolmente ovvio

b) ovviamente ridicolo.

Ma ascoltami. Focalizzate la vostra dieta su cibi nutrienti, piuttosto che su cibo spazzatura, superficialmente economico, con tanto zucchero, un alto contenuto di grassi e calorie inutili.

Il corpo avrà le sostanze nutritive di cui ha bisogno, ci sentiremo sazi, e non saremo tentati da spuntini che ci riempiono di calorie inutili, prosciugano il portafoglio e, in ultima analisi, ci lasciano insoddisfatti.

10. Scegliete in modo attento i ristoranti nei quali andrete, e cercate di limitare le uscite!

Questo non solo perché risparmierete (questo in realtà vale per tutti), ma soprattutto perché in molti ristoranti (e ahimè non solo) pagare un sovrapprezzo per una versione senza glutine dello stesso piatto è molto usuale!

Vi ho appena presentato i miei dieci suggerimenti per ridurre i costi della celiachia.

Certo non è necessario aderire a tutti i 10 punti per vedere i frutti. Sceglietene un paio e provate a vedere che succede. Mangiare senza glutine non deve prosciugare il vostro conto in banca.

Con questi piccoli accorgimenti, sicuramente il vostro conto vi ringrazierà e, magari, riusciremo anche a far abbassare i prezzi dei prodotti dietoterapici, quando rimarranno più a lungo sugli scaffali!

Condividi questo post

Post Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.