Dopo la diagnosi di celiachia: lettura delle etichette

Dopo la diagnosi - Gluten Free Travel and Living

Dopo la diagnosi di celiachia, leggere le etichette è sufficiente?

Per chi è celiaco gli alimenti si dividono in tre categorie:

  • permessi
  • a rischio
  • vietati

Sul sito AIC (Associazione Italiana Celiachia) http://www.celiachia.it/dieta/Dieta.aspx

è possibile vedere, a grandi linee, come vengono suddivisi e catalogati i vari alimenti. Il glutine non è solo presente in farine-amidi-fecole di cereali vietati; purtroppo è presente in numerosi altri alimenti, anche dove meno ce lo aspetteremmo. Basta dare un’occhiata al link sopra indicato per vedere che potrebbe esser presente in caramelle, cioccolata, sughi pronti, formaggi light …ecc.
Escludiamo quindi i prodotti che sono sempre idonei per i celiaci (faccina verde che ride) e non hanno quindi bisogno di simboli di spige barrate o altro e quelli che, invece, non possono mai essere consumati (faccina rossa triste) e concentriamo il nostro discorso su quelli a rischio (punto interrogativo blu).

Per i prodotti a rischio è necessario che una delle tre regole seguenti sia rispettata per poter esser consumati con tranquillità dai celiaci:

  1. presenza nel prontuario aggiornato AIC
  2. presenza della dicitura “senza glutine” sulla confezione come sancito dal Regolamento CE n° 41/2009, entrato in vigore il 01/01/2012 e da precise indicazioni del Ministero della Salute.
  3. presenza del simbolo spiga barrata

Allo stato attuale, la normativa nazionale ed europea sull’etichettatura (Decreto Legislativo n° 114 del 2006, Direttive 2000/13/CE e 2003/89/CE) non prevede la disciplina del claim “può contenere tracce di…”. Al momento, è previsto l’obbligo di riportare in etichetta gli allergeni (es. glutine, latte, uova ….. ecc.) solo se aggiunti volontariamente al prodotto, cioè se sono ingredienti veri e propri di un alimento. Se, viceversa, l’allergene può essere potenzialmente presente per contaminazione accidentale, l’azienda non è obbligata a riportare la dicitura “può contenere tracce di …” in etichetta.
Quindi la sola lettura delle etichette, per capire se un prodotto è adatto per i celiaci, non è corretta poiché anche se il glutine non è citato nella lista ingredienti, l’eventuale contaminazione crociata o ambientale non viene segnalata!
Le indicazioni date per telefono da anonimi “servizi clienti” o call center che non hanno ovviamente alcuna valenza.

Indipendentemente dal fattore celiachia, la lettura attenta delle etichette, anche quelle con i valori nutrizionali (non soffermandoci solo alle Kcal ma leggendo bene anche grassi, fibre, sodio …ecc.), dovrebbe comunque entrare nelle nostre abitudini quando si acquistano prodotti poiché aiuta a farci diventare acquirenti più responsabili e, soprattutto, informati. A proposito di lettura delle etichette (in generale), avete già dato un’occhiata all’articolo di Fabiana? Basta cliccare su questo link.

Foto di RaffaellaM

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