Il Gluten Free Day dietro le quinte

 

Gluten Free Travel & Living
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Il Gluten Free Day del 30 novembre svoltosi a Roma, ormai è un cold case, si sta freddando lentamente ma rimangono vividi, vividissimi i ricordi di chi l’evento lo ha vissuto dall’interno.

Vi capita mai alla vista di uno spettacolo, di un film con effetti speciali, di chiedervi “ ma chissà cosa c’è dietro le quinte?”

A me capita sistematicamente e darei un braccio per saperne di più.

Ebbene per il braccio mi hanno fatto lo sconto, per questa volta me lo hanno restituito e in cambio ho avuto ugualmente una panoramica da Candid Camera sui retroscena.

La versione edulcorata, scientifica e da seri reporters dell’evento potete leggerla in questo articolo, qui ci togliamo gli abiti da visitatori per indossare quelli da addetti ai lavori.

Si perché noi sappiamo tanto bene dire la nostra, fare i complimenti per le situazioni ben riuscite, mettere l’accento sulle piccole pecche organizzative che notiamo e ci lagniamo dei posteggi mancanti, del caldo, del freddo, dei ritardi …… ma loro – gliorganizzatoriaddettiailavorituttofare – loro come l’hanno vissuta questa giornata?

Beh, qui ci sarebbe davvero da girare un cortometraggio alla Chaplin way, con tanto di titoli per ogni atto.

 

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Atto I-  IL PANICO…. Ma anche no!

Della serie: ci aspettiamo parecchia affluenza di visitatori dato che l’anno scorso l’evento è andato più che bene, ma chi se lo aspettava che bussassero alle saracinesche mentre ancora bevevamo il caffè tra un “metti sti prodotti così”, “ tira sta tovaglia di là un po’ più a destra”, “ispeziona la location mentre cerco di capire perché le stampanti e le fotocopiatrici hanno dato forfait”!

L’entusiasmo ha spinto la gente in via Pietralata con 20 minuti di anticipo, trovando gli addetti con bigodini e trucco a metà.

9 volontari al Desk Info Point e gli organizzatori hanno saputo tenere testa a una richiesta di informazioni tale da far cadere i capelli, altro che i bigodini!

 

Atto II- Bambini come… pagine bianche.

Ambientazione: Il Gluten Free  Parking.

Soggetti: i bambini e l’urgenza dei loro genitori perché ci restino al Parking.

Imprevisto: Troppi bambini, stampanti in vacanza, finite le liberatorie da firmare.

Vittima: Responsabile Area Bimbi.

Scena: Addetto area bimbi che inforca il suo Fiorino, affronta coraggiosamente Roma di domenica alla ricerca di centri stampa aperti, sudando sette camicie (leggi più sotto) alla Ridolini, mica cotiche!

Conclusione: Quando la tecnologia ci abbandona, continua a salvarci il candore di un foglio bianco (su cui scrivere di proprio pugno la liberatoria)… un foglio di carta scritto a mano all’antica con una penna è impagabile, per tutto il resto c’è……

 

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Atto III-  L’Elettricista o il presunto tale.

Agone: Piastra elettrica versus Piastra ad induzione:

1. Spina inserita!

2. Led accessi!

3. Generatore in funzione!

4. ….eeeeee VIA!

Ops…. la piastra ad induzione non reagisce, subisce gli umilianti attacchi della sorella maggiore, si affanna, cade a terra un paio di volte, tenta di risollevarsi, arriva il Coach, deterge il sudore che bagna la sua fronte, il pubblico assiste scioccato, ansioso, titubante “ce la farà?”, il Coach nell’attesa del responsabile (leggasi Elettricista) poggia una pentola sulla piastra e….”MIRACOLO”! Funziona!

Il Coach si rialza, gongola, si ricompone e scopre miracolosamente la differenza tra “Piastra elettrica e piastra a induzione”, una  scoperta scottante!

 

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Atto IV:- Il Forno e il suo Tempismo.

Nel pomeriggio s’inizia ad imbandir tavole, sistemar utensili, disporre farine, zucchero e quant’altro per l’altrui diletto e soddisfazione delle donzelle accorse da ogni dove per impastare, stendere, decorare in quel di Blog-In (al secolo “Il foodblogging in persone”).

Tutto sembrava svolgersi per il meglio, se non che il forno, a cui giunse voce delle tribolazioni della compagna di avventure La piastra ad induzione, decise che mai e poi mai avrebbe fatto il suo dovere senza combattere e porre resistenza.

A nulla valsero le preghiere, gli sguardi supplicanti, i tentativi di telecinesi e teletrasporto (bizzarre ed alquanto strane manipolazioni provenienti da una strana setta chiamata SuLLeali), si dovette ricorrere all’onnipresente Coach “Presunto elettricista” che si rimboccò le maniche, si chinò mostrando il real deretano agli astanti e manipolando tra fili scoperti a 380 watt, proferendo strane formule in lingua astrusa (che poi dissero chiamarsi “impropèri”). L’arrivo, al fine, dell’elettricista “in carica” riuscì a tenere a bada le infantili bizze del forno che, sbuffando, fece egregiamente il suo dovere.

Citando gli araldi dell’epoca “L’elettricista è stato elevato agli altari ed è in corso la causa di beatificazione.”

 

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Atto V- A Roma come ai tropici.

Oggetto: Richiesta autorizzazione apertura Bioparco sito in via Piatralata, locali Lanificio.

Con la presente si sottolinea la necessità delle autorizzazioni necessarie per l’apertura di un Bioparco floro-faunistico per la salvaguardia e la cura delle specie ivi stanziatesi.

Come da lista della Guardia Forestale allegata, fenicotteri albini, tucani dati per dispersi da anni nelle loro regioni d’origine, delle anfisbene, un armadillo e alcune scimmie, hanno trovato ritrovo nei locali dell’Expo.

Le temperature elevate che hanno sfiorato i 23° e la presenza di una folla di esseri umani in visita all’Expo, hanno contribuito al cambiamento climatico responsabile del bizzarro evento.

 

Atto IV- Attenzione banchi di nebbia!

Bollettino meteo n. 12/2014

Nei giri di ispezione che, senza posa, sono stati effettuati dal personale organizzativo e dall’agenzia SuLLeali durante l’intera giornata, sono stati riscontrati banchi di nebbia, nel corridoio dell’area Fast Cooking.

Pare si siano generati per lo scontro del fronte anticiclonico africano dei forni accesi e quello più freddo siberiano esterno, con l’aggravante di qualche pizza bruciata.

I pedoni sono stati costretti per un po’ a circolare con il telefonino acceso in modalità torcia.

Il traffico sostenuto e la scarsa visibilità hanno creato incidenti vari fra passeggini: lo spazio carrabile si è rivelato insufficiente per garantire una certa sicurezza per la viabilità interna!

Sono pervenute segnalazioni di CID compilati e ricevute della lavanderia.

 

Atto VII- Reato di Vagabondaggio (abrogato con legge del 2004 )

Estratto della testimonianza del team organizzativo del Lanificio Factory in data 01 dicembre 2014, località Pietralata- Roma, testimonianza registrata alla Caserma dei carabinieri di Roma, distaccamento Expo.

il rischio normativo c’è stato …. ad un certo punto per la scarsezza di informazioni (dovute allo sciopero indetto dalle stampanti e dalla fotocopiatrice all’alba del GFDay) le persone giravano da uno spazio all’altro senza meta. Ne abbiamo recuperati alcuni a notte fonda che si erano persi nei piani dell’edificio. Altri sono stati trovati il mattino seguente vicino al ristorante: temevano di non farcela, ci hanno raccontato ancora scossi dalla tragica esperienza, pare li abbia salvati la quantità di cibo senza glutine ingerita nel corso della manifestazione!

Comunque è doveroso fare chiarezza …..ci sono ancora segnalazioni di mariti dispersi, ma fonti ufficiali ci hanno comunicato che dalle rispettive mogli non è stata fatta alcuna comunicazione al programma “Chi l’ha visto”, e nemmeno presso le autorità competenti ( n.d.r)

 

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Il miglior modo per affrontare i problemi è col sorriso sulle labbra e rimboccandosi le maniche (e noi celiaci dovremmo saperlo molto bene).

Nonostante i piccoli intoppi che possono esserci stati, credo che vada sottolineata l’enorme pressione a cui gli addetti ai lavori, i responsabili, i tecnici sono stati sottoposti e la loro capacità di farvi fronte nel miglior modo possibile.

Ogni critica costruttiva, che tenga conto di cui sopra, nonostante la goliardia con cui abbiamo voluto raccontarvela, è bene accetta.

Ringraziamo sentitamente chi si è messo in gioco con noi aiutandoci a scrivere questo articolo.

 

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